MIGLIORARE LA PERFORMANCE DEL SISTEMA SANITARIO

MIGLIORARE LA PERFORMANCE DEL SISTEMA SANITARIO:
NON SOLO UNA QUESTIONE ECONOMICA
Lorenzo Pratici
Le organizzazioni sanitarie spesso hanno difficoltà nel garantire un’adeguata assistenza. Questo problema non riguarda solo il Sistema Paese Italia, ma generalmente affligge tutti quei paesi che hanno un Servizio Sanitario Nazionale.
La sfida è quindi quella di rendere il sistema sanitario economicamente sostenibile, in un contesto dove la leva economico-finanziaria non può rappresentare la principale risorsa da gestire. Occorre cioè trovare quali variabili possono essere manovrate al fine di garantire efficacia, efficienza e qualità delle cure, prescindendo dalla variabile finanziaria.
In Italia il sistema sanitario è fortemente piramidale e le organizzazioni sanitarie ne costituiscono la base. Per perseguire l’obiettivo di miglioramento continuo del sistema occorre che le contribuiscano al miglioramento generale dello stesso, ma come?
La risposta può essere racchiusa in una parola: il management.
Tuttavia, sebbene “Management Matters” (Lega, 2008), è chiaro come non vi sia un approccio unico per sopperire alle difficoltà in cui versa il sistema sanitario italiano. Quali sono gli elementi sui cui occorre puntare per valorizzare il ruolo del management? Quali sono i fattori che possono contribuire a un miglioramento delle condizioni del Sistema Sanitario partendo dalle singole organizzazioni? Quali le principali criticità che fungono da barriera al concretizzarsi di azioni di miglioramento?
Per rispondere a tutte queste domande il Team Ri.For.Ma. ha intervistato 10 Direttori Generali di ospedali del Nord Italia, chiedendo la loro opinione su come migliorare la funzione del management sanitario su cinque aspetti fondamentali identificati dalla letteratura. Per ogni aspetto identificato è stata costruita una domanda:
- Quali sono i fattori che possono contribuire in maniera positiva alla motivazione dei professionisti?
- Come può il coordinamento fra professionisti essere promosso all’interno dell’organizzazione?
- Quali leve possono essere utilizzate per favorire lo sviluppo delle competenze dei professionisti?
- Come i ruoli manageriali possono essere rafforzati?
- Come può il commitment all’organizzazione pubblica del professionista essere aumentato?
Dall’analisi delle interviste sono emersi diversi spunti di riflessione interessanti.
Esiste un diffuso bisogno di specificare meglio le responsabilità manageriali del professionista. Sebbene in Italia esista una normativa che garantisca la definizione di tali responsabilità, spesso si nota un certo grado di confusione che rende molto difficile un’efficiente gestione dell’organizzazione.
Il coordinamento, inoltre, appare come uno dei fattori più critici nelle organizzazioni sanitarie italiane. In Italia, infatti, gli ospedali sono noti per essere organizzazioni caratterizzate da un elevato livello di specializzazione, organizzati a “silos”. Questo talvolta rappresenta un ostacolo all’integrazione e al coordinamento fra professionisti. Occorre quindi superare la visione del “silos” ed entrare nell’ottica di un’organizzazione dinamica, capace di integrare le diverse funzioni anche se altamente specialistiche.
Un terzo elemento emerso consiste nell’incrementare gli incentivi per la formazione: una continua formazione, sia professionale che organizzativa, permette un migliore coordinamento fra gli attori coinvolti, ossia i professionisti sanitari di qualsiasi estrazione.
Infine, insistere sul carattere professionale occorre ad aumentare il commitment verso l’organizzazione stessa, incrementandone le performance. Per fare ciò, gli strumenti a disposizione sono diversi, ma la formazione continua emerge, ancora una volta, come elemento chiave.
Per maggiori informazioni, leggi l’articolo pubblicato dal Team Ri.For.Ma.
Pratici, L., Fanelli, S., & Zangrandi, A. (2022). Not Only Funding: How Healthcare Organizations Can Contribute to National Health Service Sustainability. International Journal of Public Administration, 1-11.