La formazione manageriale

L'occasione del Natale e del nuovo anno ci fanno sperare di poter continuare a migliorare e far crescere il Management Sanitario attraverso la formazione manageriale.
Dire della rilevanza della formazione manageriale per la sanità forse non è necessario: norme nazionali e regionali definiscono percorsi formativi manageriali obbligatori (strutture complesse, direzioni generali, sanitarie, amministrative, sociosanitarie) e molti master di management sanitario sono offerti dalle nostre università.
Credo però che sia utile sottolineare tre aspetti, anche in vista delle risorse che il PNRR metterà a disposizione su questo tema.
NON SOLO IN AULA
Innanzitutto, la formazione manageriale non è solo nelle aule. Certo, le aule sono importanti, ma occorre andare oltre. Non parlo qui solo del team building outdoor, ma di tutte quelle attività, soprattutto i progetti, che possono essere importanti per una crescita del saper fare. Il management sanitario ha nei progetti un fondamentale strumento per “mettere a terra” politiche e programmi ed è determinante aumentare le capacità di project management. Elaborare formazione sui progetti significa creare delle palestre per far crescere professionalità capaci di organizzare e gestire: ciò che serve alle aziende nel futuro.
GESTIONE DELLA SANITA'
In secondo luogo, la formazione non può essere frustrata dalla esperienza quotidiana. Occorre che i percorsi di formazione si innestino nella gestione della sanità. Formazione come sostegno alla gestione e non come sviluppo di competenze lontane dalla realtà quotidiana. Formazione e cambiamento sono un binomio inscindibile. Il management delle aziende deve ideare formazione coerentemente ai processi di cambiamento in atto.
RESPONSABILI DI STRUTTURA COMPLESSA
Infine, il problema forse più complesso: ma i professionisti vogliono fare i manager? Il nostro sistema si base su una carriera professionale che arriva alle responsabilità gestionali, ovvero i responsabili di struttura complessa. Questo è un tema su cui occorre prestare molta attenzione. La qualità dei servizi dipende anche dalle capacità manageriali dei professionisti. È necessario fare in modo che le unità organizzative siano gestite: aspetti come la qualità, lo sviluppo di competenze, la valutazione, la programmazione, la gestione di un buon clima organizzativo, la capacità di far fronte all’imprevisto, il lavoro di squadra sono fondamentali per erogare prestazioni di alta qualità e orientate al paziente. Ecco, su questo occorre molto lavorare e creare condizioni sempre più in grado di sviluppare competenze manageriali.
Il Team Ri.For.Ma dell’Università di Parma lavora per questo. Ogni anno supporta il management sanitario nel nostro Paese attraverso attività di formazione e ricerca.
Una delle nostre ricerche, condotta su circa 600 professionisti sanitari, ha individuato le competenze di tipo gestionale e organizzativo percepite come maggiormente critiche per quei professionisti che sono chiamati a ricoprire ruoli manageriali nelle aziende sanitarie (https://bmchealthservres.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12913-020-05179-5); mentre un’altra indagine condotta su oltre 1.000 responsabili di struttura complessa ha identificato le attività che svolgono i professionisti con responsabilità manageriali analizzando il modo in cui impiegano il loro tempo lavorativo (https://riforma.unipr.it/news/le-attivita-manageriali-dei-professionisti-sanitari-con-responsabilita-organizzative-gestionali-/29/). Infine, una ricerca sul tema della leadership, ha rilevato, intervistando circa 400 professionisti sanitari, gli strumenti manageriali maggiormente utilizzati per svolgere il ruolo proprio ruolo manageriale con efficacia (https://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/01900692.2017.1280821?journalCode=lpad20).