Definire modelli organizzativi innovativi


Definire modelli organizzativi innovativi
La SIN come partner tecnico per l'organizzazione dell'area materno infantile

Simone Zanin


L’epidemia da covid 19 ci ha insegnato molte cose e, purtroppo, ce ne sta insegnando ancora molte. La pandemia ci ha obbligati a confrontarci con la necessità che il servizio sanitario nazionale e regionale deve essere in grado di affrontare problemi non sempre prevedibili e che per ottenere buoni risultati assistenziali  disponibili per tutti è indispensabile poter contare su un modello organizzativo pensato prima e con regole osservate da tutti. Questo è tanto più importante quanto più è complesso il problema da affrontare e quanti più professionalità devono essere coinvolte.
La Società Italiana di Neonatologia ben consapevole  da tempo che questa modalità operativa è il prerequisito per buoni risultati ha sostenuto il progetto la la scrittura de “ Standard Organizzativi per l’Assistenza Perinatale”. 
Un progetto che ha coinvolto oltre 100 Autori, tre Università, tutte le Società professionali dell’area materno infantile oltre alle federazioni nazionali di Ostetriche e Infermieri e le Associazioni dei genitori dei neonati ricoverati in Terapia Intensiva Neonatale. Il taglio è prettamente scientifico, molti argomenti sono stati affrontati con ricerche ad hoc anche con l’obiettivo di definire non solo lo standard ma anche per individuarne lo strumento per il  continuo miglioramento. Standard va infatti inteso come obiettivo da raggiungere sul piano organizzativo, sul piano delle risorse - umane e strumentali - necessarie, sul piano dell’assistenza e della “care” e sul piano dei risultati. Obiettivo costante la centralità dei neonati e delle loro famiglie con speciale attenzione alla diade madre/neonato e alla necessità di un coinvolgimento corale di tutti professionisti per l’assistenza ad un unicum biologico come gravidanza/parto/nascita che deve essere sostenuto da un unicum organizzativo.


Sicurezza e qualità il filo rosso che unisce questi aspetti e che passa anche dalla definizione delle modalità di assistenza quotidiane alla diade madre/neonato e dalla identificazione dei volumi minimi di attività per i Punti Nascita - tendere a 1.000 nati/anno, pericoloso sotto i 500 - e per le TIN.


Con il PNRR arriveranno molti soldi per la Sanità, nulla di peggio che spenderli secondo vecchi schemi. Come possiamo cambiare e migliorare se continuiamo a fare le stesse cose? La SIN - con tutte le altre organizzazioni che hanno contribuito alla scrittura degli  “Standard Organizzativi per l’Assistenza Perinatale” si prone come partner tecnico per la definizione di modelli organizzativi innovati - più efficaci ed efficienti - per la organizzazione dell’area materno infantile nel nostro Paese”. Un volume che si rivolge alle Istituzioni e ai Decisori  per la definizione degli aspetti organizzativi complessivi e si rivolge ai professionisti pro la organizzazione assistenziale dei Punti Nascita.


Particolare il contributo della Università di Parma in due capitoli di grande importanza.

  1. Il primo - Volumi attività e risorse dei  Punti Nascita 1° e 2° livello -  sulla dotazione di risorse umane in relazione al livello ed ai volumi delle prestazioni assistenziali. In questo capitolo - con grande attenzione al metodo, sempre alla ricerca di una metodologia basata su valutazioni e misure empiriche - vengono individuati gli algoritmi per la definizione delle risorse umane per la Terapia Intensiva Neonatale e per i Punti Nascita. E’ applicata una metodologia  top down nelle situazioni clinicamente complesse come i livelli intensivi, ed una metodologia bottom up nelle situazioni assistenziali meno complesse come le Neonatologie o alcune funzioni ben individuabili come l’attività di trasporto neonatale d’emergenza  o l’attività ambulatoriale di follow up dei neonati pretermine. Da sottolineare la costruzione di un data base apposito per la per il calcolo della relazione tra livello di assistenza, funzioni assistenziali, volumi e personale medico. Questi risultati - espressi tramite tre curve di correlazione, possono, poi, essere corretti per il tasso di mortalità ottimale da raggiungere. Un metodo fortemente innovativo  basato su specifica attività di ricerca scientifica (in corso di pubblicazione).

  2. Il seconda - Management Punti Nascita/TIN -  affronta in modo assolutamente innovativo il tema della necessità di elevata capacità di management per le unità operative di Terapia Intensiva Neonatale. Anche in questo caso gli Autori del capitolo sono ricorsi ad una ricerca ad hoc per individuare i livelli di management, di capacità motivazionale e di relazione per coloro che hanno responsabilità direttive nell’ambito dei Punti Nascita. In considerazione della multi disciplinarietà e multi professionalità necessari per l’assistenza alla diade madre/neonato l’indagine - questionario ad hoc -  ha riguardato i Direttori ed i Coordinatori delle UU.OO di Ostetricia e Neonatologia/TIN.  Tra le diverse variabili valutate  sicuramente rilevante è l’implementazione di sistemi di misurazione e valutazione. Un processo valido e affidabile di misurazione della performance, sia in termini di outcome che in termini di output, è infatti uno strumento indispensabile per il management che mira ad innescare processi continui di miglioramento: la misurazione della performance aiuta nella gestione del reparto, migliora la capacità di valutazione dell’intero sistema, e permette di comprendere meglio quali sono le criticità rilevanti e di individuare le opportune soluzioni. 


I capitoli sopra brevemente presentati e l’intero volume “Standard Organizzativi per l’Assistenza Perinatale” sono accessibili sul sito della Società Italiana di Neonatologia https://www.sin-neonatologia.it 

 

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